Chi è maestro nell’arte della vita non conosce la differenza tra il suo lavoro e le sue passioni, tra il dovere e il piacere, lascia agli altri decidere se stia giocando o lavorando, lui pensa sempre di fare entrambe le cose in maniera eccellente.
sabato 26 novembre 2011
venerdì 25 novembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
sabato 12 novembre 2011
colore a"spruzzo"
"cabina spruzzaggio"
ecco come mi sono "inventata" un modo per potere spruzzare il colore sugli oggetti !!!
su una base rotante ho posizionato l'oggetto,la tazza che volevo spruzzare col verde ramina,in un qualsiasi spruzzino,anche quello che quest'estate ho utulizzato come solare,ho messo il colore,per non macchiare intorno ho aperto dei giornali,e...ho nebulizzato con una mano, mentre con l'altra giravo la base rotante , e....questo e' il risultato !!!!
ecco come mi sono "inventata" un modo per potere spruzzare il colore sugli oggetti !!!
su una base rotante ho posizionato l'oggetto,la tazza che volevo spruzzare col verde ramina,in un qualsiasi spruzzino,anche quello che quest'estate ho utulizzato come solare,ho messo il colore,per non macchiare intorno ho aperto dei giornali,e...ho nebulizzato con una mano, mentre con l'altra giravo la base rotante , e....questo e' il risultato !!!!
venerdì 11 novembre 2011
giovedì 10 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
vasi antropomorfi,o teste mori
La testa del moro
Siete mai stati a Caltagirone?
Se fate un giretto nel centro storico di Caltagirone, notorete che diversi laboratori di ceramica realizzano dei vasi molto particolari a forma di testa di moro. Sono bellissimi, rappresentati sia da donne che da uomini e adornano le case ed i balconi di molte città siciliane.
Ma con tutte le teste che esitono perché scegliere proprio quella di un moro?
La risposta è data da una delle mille leggende legate al periodo arabo in Sicilia.
Si racconta che a Palermo, nel bellissimo quartiere arabo 'Al Hâlisah (oggi la Kalsa), dove un tempo soggiornava il sultano, in un palazzo viveva una fanciulla che amava passare le proprie giornate a curare i fiori e le piante del suo balcone.
Un giorno si trovò a passare sotto il suo balcone un giovane moro che, vedendo la fanciulla così bella e aggraziata se ne innamorò (colpo di fulmine fu!). Immediatamente le dichiarò il proprio amore, e la ragazza, vedendo nel giovane aitanza e forza, audacia e passionalità, ricambiò più che volentieri il sentimento.
Ma da qui, la storia d’amore subisce un cambiamento, e da romantica e sdolcinata che era inizia ad assumere un aspetto triller.
Sfortunatamente (per lui) il giovane moro era sposato con prole.
La ragazza venne a saperlo, e, come ogni fimmina che si rispetti, iniziò a tramare una vendetta.
Durante la notte, mentre il giovane dormiva lei prese una spada e gli tagliò la testa.
Ora, domando a voi, cosa ci fareste con una testa in più a casa vostra?
La risposta è semplice, la utilizzareste come vaso.
E così fu. La testa mozzata venne messa in balcone per adornare le bellissime piante della fanciulla…secondo me anche per fare capire che con lei non si scherzava.
La leggenda è un po’ macabra ma interessante.
Mi raccomnado uomini, niente tradimenti perché sennò…zaaaaccc!!!
Di Alessandra Cancarè
La testa del moro
Siete mai stati a Caltagirone?
Se fate un giretto nel centro storico di Caltagirone, notorete che diversi laboratori di ceramica realizzano dei vasi molto particolari a forma di testa di moro. Sono bellissimi, rappresentati sia da donne che da uomini e adornano le case ed i balconi di molte città siciliane.
Ma con tutte le teste che esitono perché scegliere proprio quella di un moro?
La risposta è data da una delle mille leggende legate al periodo arabo in Sicilia.
Si racconta che a Palermo, nel bellissimo quartiere arabo 'Al Hâlisah (oggi la Kalsa), dove un tempo soggiornava il sultano, in un palazzo viveva una fanciulla che amava passare le proprie giornate a curare i fiori e le piante del suo balcone.
Un giorno si trovò a passare sotto il suo balcone un giovane moro che, vedendo la fanciulla così bella e aggraziata se ne innamorò (colpo di fulmine fu!). Immediatamente le dichiarò il proprio amore, e la ragazza, vedendo nel giovane aitanza e forza, audacia e passionalità, ricambiò più che volentieri il sentimento.
Ma da qui, la storia d’amore subisce un cambiamento, e da romantica e sdolcinata che era inizia ad assumere un aspetto triller.
Sfortunatamente (per lui) il giovane moro era sposato con prole.
La ragazza venne a saperlo, e, come ogni fimmina che si rispetti, iniziò a tramare una vendetta.
Durante la notte, mentre il giovane dormiva lei prese una spada e gli tagliò la testa.
Ora, domando a voi, cosa ci fareste con una testa in più a casa vostra?
La risposta è semplice, la utilizzareste come vaso.
E così fu. La testa mozzata venne messa in balcone per adornare le bellissime piante della fanciulla…secondo me anche per fare capire che con lei non si scherzava.
La leggenda è un po’ macabra ma interessante.
Mi raccomnado uomini, niente tradimenti perché sennò…zaaaaccc!!!
Di Alessandra Cancarè
martedì 1 novembre 2011
kokeshi
Le Kokeshi (こけし, kokeshi?) sono un tipo di bambole tradizionali giapponesi, originarie della regione di Tōhoku. Realizzate manualmente in legno, hanno un busto semplice cilindrico e una larga testa sferica, con poche linee stilizzate a definire i caratteri del viso. Una caratteristica delle bambole Kokeshi è la mancanza di braccia e gambe.
All'inizio del Novecento divennero talmente famose, che in Russia furono prese a modello dall'inventore della prima matrioska. Oltre a ornare le case giapponesi, sono ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte e considerate un raffinato oggetto da collezione da regalare a persone molto speciali.
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