sabato 25 febbraio 2012

ciondolo

ciondolo realizzato con perle di carta marmorizzata e plastificata e rifiniture in filo rame

collana

collana realizzata in terracotta lavagna e smalto rosso,con cordino in caucciu',e rifiniture con perle di argilla polimerica

giovedì 23 febbraio 2012

paperclay

Nei secoli passati le tecniche della ceramica,               


anche se molto lentamente, si sono sempre evolute e

aggiornate con nuove scoperte e intuizioni.

Ma è solo dal secolo scorso che una vera e

propria rivoluzione ha coinvolto artisti,

industria e ricercatori in modo massiccio

moltiplicando enormemente le possibilità di            

espressione artistica.

Nella ricerca di nuove tecniche la paperclay è

una novità interessantissima che apre possibilità

tecniche ed artistiche finora inimmaginabili.

La paperclay è un miscuglio di argilla e polpa di carta o frammenti di tessuti vegetali come il lino, cotone etc.. Questo miscuglio ha alcune caratteristiche che lo differenziano dall'argilla comune. E' più leggero dal momento che la carta brucia; è più forte sia allo stato di durezza cuoio che asciutto; si fessura pochissimo e si ripara facilmente; argilla fresca può essere aggiunta ad un pezzo completamente asciutto o addirittura ad un pezzo biscottato !

L'argilla rinforzata con cellulosa è un'eccellente materiale per pezzi grandi, sculture e piastre perché allo stato crudo ha una forza notevole e dopo cottura è leggera.

L'uso della paperclay è economico. Tutti i tipi di carta straccia, carta riciclata e polpa sono buoni materiali per essere mescolati con l'argilla. Materiali e consumo energetico sono ridotti dal momento che la fibra di carta aggiunta all'argilla riempie la massa dell'impasto. La paperclay è inoltre molto tollerante a cambi di temperatura repentini, questo può tradursi in cotture più brevi e conseguente risparmio energetico.

Lavorare con la paperclay sembra quasi più spontaneo che con argille convenzionali. La paperclay resiste all'essicamento veloce senza incrinature o deformazioni. Oggetti grandi e sottili possono essere smaltati crudi e la cottura può iniziare anche se sono ancora bagnati.

La paperclay aiuta a risolvere molte costrizioni tradizionali e presenta un solo svantaggio nel fatto che dopo cottura la sua resistenza si riduce in proporzione all'ammontare di polpa presente nella ricetta.



Cellulosa

La fibra cellulosa è fatta a forma di tubicini ed offre un mezzo efficiente, flessibile e resiliente alle piante per nutrirsi con acqua e minerali.

La carta sotto un microscopio, appare come un groviglio compresso di fibra cellulosa tubolare asciugato in forma di foglio. Questi tubicini di cellulosa così resilienti possono essere sottoposti a compressione, stiramento e abrasione. Infatti è molto difficile distruggere la cellulosa ed è per questo che la carta può essere riciclata così a lungo.

Nell'impasto argilloso, questi tubicini portano l'acqua in tutta la massa argillosa e poi permettono un essicamento uniforme come se fossero delle cannucce da bibita che trasportano l'acqua velocemente da un'estremità all'altra.

La sottile struttura molecolare della polpa non interferisce con la struttura dell'argilla ma offre un'incredibile flessibilità nella lavorazione.

Il 10% in volume di polpa in rapporto all'argilla è sufficiente a dare all'impasto le caratteristiche della paperclay. Percentuali maggiori si usano in pezzi medio-grandi per alleggerire ulteriormente l'oggetto.

Si possono usare percentuali anche oltre il 30% ma in questo caso è bene che l'argilla venga vetrificata in cottura altrimenti il prodotto potrebbe risultare troppo fragile.

Preparazione e uso della Paperclay

Se si agitano vigorosamente ritagli di carta straccia con dell'acqua calda , la carta si sfalderà in polpa soffice e le fibre di cellulosa si separeranno.

Ci sono due fondamentali tipi di carta con cui iniziare: carta da toilet se siete di fretta o carta di giornale se c'è più tempo. Carta non patinata e cartone possono essere fonti alternative.

Prendiamo un secchio e riempiamolo fino a ¾ con dell'acqua tiepida o calda e aggiungiamo 2-3 rotoli di carta igienica. Dopo 1-2 ore, usando un mescolatore trasformiamo la carta in polpa. Se usiamo carta di giornale riempire i secchi per 1/3 con nastri stracciati e riempire con acqua calda fino a ¾ dal bordo. Aspettare 1-2 giorni e agitare.

Molte varietà di carta, così come molte varietà di argilla sono idonee per la produzione di polpa da impiegare nell'impasto. Ogni carta avrà dei tipi di cellulosa leggermente diversi.

Agitare la carta con l'acqua al punto che il tutto sia simile a una zuppa acquosa. Quando lo spappolamento è completo, la polpa galleggiante darà l'idea di nuvole e sarà soffice al tatto, come cotone bagnato. Se ad un certo punto, pur mescolando la carta non si scioglie più, si provi ad aggiungere dell'altra acqua.

In alcuni casi, anche se ci sono queste soffici nuvole e nessuna evidenza di piccoli pezzi di carta non sciolta, questi possono apparire in un secondo momento. Le paperclay migliori sono quelle che non hanno segni visibili di cavità prodotte da carta bruciate in cottura.

Non lasciare la polpa nell'acqua per più di qualche giorno altrimenti si svilupperanno muffe e odori sgradevoli.

Se si pensa di utilizzare la polpa nell'arco di una o due settimane, alla polpa ben sciolta aggiungere del disinfettante (non candeggiante). Questa aggiunta anche se non eleminerà, certamente rallenterà il processo di formazione di muffe e funghi.

Con le mani spremere fuori l'acqua a consistenza di un purè da ospedale ! Se necessario tenere la polpa in sacchetti di plastica sigillati.

Polpe derivate da diversi tipi di carta possono essere mescolate solo dopo la separazione della cellulosa.

Ridurre l'argilla in barbottina della stessa consistenza della polpa.

Decisa la percentuale si prepararano i volumi e si mescolano in un grosso contenitore.

Mescolare la polpa e la barbottina il più uniformemente possibile. Il motivo per cui si usa la barbottina è quello di riuscire a racchiudere ogni minima parte di cellulosa con un velo di argilla. Il miscuglio ottenuto viene poi disteso e lasciato ad asciugare fino al punto di consistenza desiderato per poter impastare.

Come già accennato se si vuole di utilizzare la paperclay per una o due settimane si deve tenere presente che la cellulosa dopo qualche giorno, in relazione anche alle condizioni climatiche, comincia a marcire facendo diventare l'argilla nera. I tubicini vegetali si sfaldano e la paperclay ridiventa argilla normale con una puzza tremenda.

Un buon accorgimento è quello di tagliare l'argilla in fette e farla asciugare. Se asciutta la cellulosa non marcisce e quindi non produce nemmeno odori sgradevoli.

Quando c'è la necessità di usarla, la si avvolge con un'asciugamano bagnato. La struttura tubolare della paperclay assorbirà l'acqua lentamente e gentilmente. Entro 5-10 minuti l'argilla sarà perfettamente plastica e potrà essere utilizzata immediatamente.



Cottura

Tutte le paperclay dovrebbero essere biscottate molto lentamente fino ai 350-400 °C per dare tempo alla cellulosa di bruciare completamente fino ad una temperatura minima di 1000°C e tenute a questa temperatura per almeno mezz'ora.

Le paperclay per bassa temperatura (900-1150°C) non vetrificando non dovrebbero avere una percentuale di polpa superiore al 30%.

Le paperclay per alta temperatura (1150°C e oltre) possono contenere una percentuale maggiore di polpa ma l'argilla deve essere portata a greificazione.

In generale le paperclay ritengono le proprietà di cottura dell'argilla di partenza.

giovedì 9 febbraio 2012