giovedì 30 dicembre 2010

presepi



Il presepe in Sicilia ha una lunga storia legata alla ricca tradizione dell'arte e dell'artigianato locali del XV secolo, quando scultori famosi del calibro di Francesco Laurana e Antonello Gagini si cimentarono nella creazione di statuine, diffondendo l'arte del presepe nell'isola.
L'arte presepiale in Sicilia anche se ha molte caratteristiche in comune con l'arte presepiale napoletana per quanto riguarda la costruzione e la tecnica, si differenzia per caratteri originali variabili a seconda delle provenienze geografiche: Palermo, Siracusa, Trapani e Caltagirone.

A palermo si distinguono i 'bambinai' , artisti che fin dal '600 usavano la cera per realizzare statuine di Gesù Bambino e poi interi presepi nella zona della chiesa di San Domenico. Tra i maggiori artisti 'pasturari' ricordiamo Giulio Gaetano Zumbo , Giovanni Rosselli, Anna Fortino, Anna La Farina e Giacomo Serpotta.

I presepi, dal lontano 800, vengono posti in bacheche di vetro chiamate le Scaffalate.

A Trapani per la costruzione del presepe si utilizzano materiali come il corallo , da solo o insieme all'avorio, alla madreperla, all'osso, all'alabastro e alle conchiglie.

presepi



Breve storia del presepe


La parola presepe deriva dal latino “Praesepe “ che significava letteralmente stalla, mangiatoia e rappresenta una raffigurazione rievocativa e realistica della natività di Gesù. La prima ricostruzione della scena del presepe si attribuisce a S. Francesco nel 1223. La consuetudine di allestire presepi nelle chiese si diffuse nel 1400 a partire dal Regno di Napoli, allargandosi in seguito in tutto il meridione. Intorno al 1500 nasce la cultura del presepe popolare ad opera di S. Gaetano di Thiene il quale diede un decisivo impulso all’ammissione di personaggi secondari vestiti sia secondo le fogge antiche sia dell’epoca a lui coeva. La nascita del “Figurinaio”, cioè del creatore di statuette avviene sotto il regno di Carlo III . La tradizione presepistica siciliana predilige l’utilizzo della terracotta come materiale per la realizzazione di presepi i quali vengono ormai riconosciuti come vere e proprie opere d’arte.

presepi

presepe in capanna mignon

presepi

presepe in campanella ceramica

presepi

presepe classico di caltagirone

venerdì 3 dicembre 2010

tecniche di lavorazione


Lavorazione a lastre

L'argilla tirata a lastra con l'ausilio di un martello di legno e di un mattarello si presta alla costruzione di una serie di oggetti sfruttando la possibilità che ha il foglio di argilla di essere piegato, curvato, incollato, come fosse un cartoncino. L'oggetto che viene costruito assemblando i vari pezzi o deformando delle sfoglie, presuppone quindi una precedente fase di progettazione e una certa precisione di esecuzione. Questa particolare tecnica permette la realizzazione di oggetti di forma non tonda o asimmetrica. Nel caso di costruzioni geometriche quali cubi, parallelepipedi ed altre forme molto precise, le sfoglie, dopo essere state ritagliate, devono essere assemblate con la massima attenzione quando sono sufficientemente dure da non deformarsi (durezza "cuoio"). Successivamente, le sfoglie stesse vanno incollate tra loro con la barbottina e rinforzate negli angoli con altra creta.

giovedì 2 dicembre 2010

ciotola

ciotola eseguita con la tecnica dei colombini
(oggetto prima di essere cotto)

tecniche di lavorazione

LAVORAZIONE A COLOMBINI

I colombini sono cordoncini o cilindri di argilla eseguiti a mano o con una trafila che si sovrappongono uno sull'altro facendoli aderire tra loro con una pressione della mano. Si possono costruire in questo modo oggetti di qualsiasi forma e dimensione. Questa è una tecnica antichissima che è stata poi perfezionata introducendo l'uso del torniello da tavolo (di solito usato per la pittura) che permette di plasmare l'oggetto, perfettamente centrato sul piano del torniello. Durante la lavorazione, man mano che si costruisce l’oggetto mediante la sovrapposizione di colombini, è possibile rifinirlo e accentuarne la forma ruotando velocemente il torniello e utilizzando spatole e attrezzi di varie forme.

martedì 30 novembre 2010

decorazioni natalizie

materiali


parliamo dei materiali !
questi sono 2 tipi di argille,quelle che uso piu' frequentemente,la bianca e la grigia,mi manca la rossa,la "pirofila",ma anche tante altre cose,perche' purtroppo il problema e' la....reperibilita' !!!

laboratorio



angolo esposizione !
questo e'......il negozio che non ho mai aperto !!!

il mio laboratorio






entriamo nel mio laboratorio !











purtroppo ho pochissimo spazio...questo e' il tavolo di lavoro



e...questo il mio forno pronto per una seconda cottura !












qui sto decorando il corpo di una civetta

lunedì 29 novembre 2010

sabato 9 ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

canzoni


zucchero "muoio per te "

A un passo da Gerusalemme
e a solo un miglio dalla luna
sotto un cielo di milioni di stelle
ho il cuore perso in un pianeta lontano
che gira intorno e cade giù con archi di tristezza
io muoio per te
io muoio per te!

E se il mio regno diventa sabbia
e cade in fondo al mare:
io muoio per te
io muoio per te!

E dalle fonde oscure valli
canzoni antiche di tristezza
ma ogni passo io pensavo a te
ogni passo solo a te
per ogni stella un granello di sabbia
gli avanzi di un asciutto mare
dimmi quanto tempo, quanto ancora!

C'è una città nel deserto e riposa
la vanità di un antico re
ma la città riposa in pezzi
dove il vento urla all'avvoltoio
quello che ha fatto l'uomo
con l'ambizione è tutto questo

io farò prigione la mia vita
se sei la sposa per un altro

che i miei nemici siano liberi,
io cado e sono qui,
che muoio per te
io muoio per te!

E solo come mai,
così solo come ora mai!
Con tutti i miei domini
cosa sono qui,
sono niente così,
non ci sono vittorie
nelle nostre storie, senza amor!

A un passo da Gerusalemme
e a solo un miglio dalla luna
sotto un cielo di milioni di stelle
ho il cuore perso in un pianeta lontano
che gira intorno e cade giù
con archi di tristezza

io muoio per te
io muoio per te!

E anche se hai le chiavi
e distruggi quel che ho
ogni prigione in polvere
nemici più non ho
i regni miei di sabbia
che vanno in fondo al mare,

io muoio per te
io muoio per te!

giovedì 2 settembre 2010

citazione


La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio'. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto. Vincent Van Gogh

mercoledì 1 settembre 2010

venerdì 27 agosto 2010

pablo neruda corpo di donna



Corpo di donna...


Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,


assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.


Il mio corpo di rude contadino ti scava


e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.



Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli


e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.


Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,


come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.



Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.


Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.


Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!


Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!



Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.


Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!


Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,


e la fatica rimane, e il dolore infinito.



citazione



PARA SACIAR NUESTRA SED DE AMOR, BEBERÉ DE TU REFRESCANTE CUERPO, PARA QUE TU BEBAS DEL MIO.



citazioni



La tentación al placer, es simplemente parte del placer de tentarse.


mercoledì 25 agosto 2010

ciotola in paperclay


Paperclay

Nei secoli passati le tecniche della ceramica, anche se molto lentamente, si sono sempre evolute e aggiornate con nuove scoperte e intuizioni. Ma è solo dal secolo scorso che una vera e propria rivoluzione ha coinvolto artisti, industria e ricercatori in modo massiccio moltiplicando enormemente le possibilità di espressione artistica.

Nella ricerca di nuove tecniche la paperclay è una novità interessantissima che apre possibilità, tecniche ed artistiche, finora inimmaginabili.

La paperclay è un miscuglio di argilla e polpa di carta o frammenti di tessuti vegetali

come il lino, il cotone etc..

Questo miscuglio ha alcune caratteristiche che lo differenziano dall'argilla comune.

E' più leggero, dal momento che la carta brucia; è più forte sia allo stato di durezza cuoio che asciutto; si fessura pochissimo e si ripara facilmente; l’argilla fresca può essere aggiunta ad un pezzo completamente asciutto o addirittura ad un pezzo biscottato.

L'argilla rinforzata con la cellulosa è un'eccellente materiale per pezzi grandi, sculture e piastre perché allo stato crudo ha una forza notevole e dopo cottura è leggera.

L'uso della paperclay è economico. Tutti i tipi di carta straccia e carta riciclata sono buoni materiali per essere mescolati con l'argilla. Materiali e consumo energetico sono ridotti, dal momento che la fibra di carta aggiunta all'argilla riempie la massa dell'impasto. La paperclay è inoltre molto tollerante a cambi di temperatura repentini, questo può tradursi in cotture più brevi e conseguente risparmio energetico.

Lavorare con la paperclay sembra quasi più spontaneo che con argille convenzionali. La paperclay resiste all'essicamento veloce senza incrinature o deformazioni. Oggetti grandi e sottili possono essere smaltati crudi e la cottura può iniziare anche se sono ancora bagnati.

La paperclay aiuta a risolvere molte costrizioni tradizionali e presenta un solo svantaggio nel fatto che, dopo cottura, la sua resistenza si riduce in proporzione all'ammontare di polpa presente nella ricetta.

Nell'impasto argilloso, la cellulosa porta l'acqua in tutta la massa argillosa e poi permette un essicamento uniforme.

La sottile struttura molecolare della polpa non interferisce con la struttura dell'argilla, ma offre un'incredibile flessibilità nella lavorazione.

Il 10% in volume di polpa in rapporto all'argilla è sufficiente a dare all'impasto le caratteristiche della paperclay. Percentuali maggiori si usano in pezzi medio-grandi per alleggerire ulteriormente l'oggetto.

Si possono usare percentuali anche oltre il 30% ma in questo caso è bene che l'argilla venga vetrificata in cottura ,altrimenti il prodotto potrebbe risultare troppo fragile.

Preparazione e uso della Paperclay

Se si agitano vigorosamente ritagli di carta straccia con dell'acqua calda ,

la carta si sfalderà in polpa soffice e le fibre di cellulosa si separeranno.

Ci sono due fondamentali tipi di carta con cui iniziare: carta da toilette se

siete di fretta o carta di giornale se c'è più tempo.

Carta non patinata e cartone possono essere fonti alternative.

Prendiamo un secchio e riempiamolo fino a ¾ con dell'acqua tiepida o calda e

aggiungiamo 2-3 rotoli di carta igienica. Dopo 1-2 ore, usando un mescolatore,

trasformiamo la carta in polpa. Se usiamo carta di giornale riempire i secchi

per 1/3 con nastri stracciati e riempire con acqua calda fino a ¾ dal bordo.

Aspettare 1-2 giorni e agitare.

Molte varietà di carta, così come molte varietà di argilla, sono idonee per la

produzione di polpa da impiegare nell'impasto.

Ogni carta avrà dei tipi di cellulosa leggermente diversi.

Agitare la carta con l'acqua al punto che il tutto sia simile a una zuppa acquosa. Quando lo spappolamento è completo, la polpa galleggiante darà l'idea di nuvole e sarà soffice al tatto, come cotone bagnato. Se ad un certo punto, pur mescolando, la carta non si scioglie più, si provi ad aggiungere dell'altra acqua.

In alcuni casi, anche se ci sono queste soffici nuvole e nessuna evidenza di piccoli pezzi di carta non sciolta, questi possono apparire in un secondo momento.

Le paperclay migliori sono quelle che non hanno segni visibili di cavità prodotte da carta bruciata in cottura.

Non lasciare la polpa nell'acqua per più di qualche giorno altrimenti si svilupperanno muffe e odori sgradevoli.

Se si pensa di utilizzare la polpa nell'arco di una o due settimane, alla polpa ben sciolta aggiungere del disinfettante

(non candeggiante). Questa aggiunta anche se non lo eleminerà, certamente rallenterà il processo di formazione di muffe e funghi.

Ridurre l'argilla in barbottina della stessa consistenza della polpa.

Mescolare la polpa e la barbottina il più uniformemente possibile.

Il motivo per cui si usa la barbottina è quello di riuscire a racchiudereogni minima parte

di cellulosa con un velo di argilla.

Il miscuglio ottenuto viene poi disteso e lasciato ad asciugare fino al punto di consistenza desiderato per poter impastare.

Come già accennato, se si vuole di utilizzare la paperclay per una o due settimane si deve tenere presente che la cellulosa dopo qualche giorno, in relazione anche alle condizioni climatiche, comincia a marcire facendo diventare l'argilla nera.

Un buon accorgimento è quello di tagliare l'argilla in fette e farla asciugare.

Se asciutta la cellulosa non marcisce e quindi non produce nemmeno odori sgradevoli.

Cottura

Tutte le paperclay dovrebbero essere biscottate molto lentamente fino ai350-400 °C

per dare tempo alla cellulosa di bruciare completamente fino ad una temperatura

minima di 1000°C e tenute a questa temperatura per almeno mezz'ora.

Le paperclay per bassa temperatura (900-1150°C) non vetrificando non dovrebbero

avere una percentuale di polpa superiore al 30%.

Le paperclay per alta temperatura (1150°C e oltre) possono contenere una

percentuale maggiore di polpa ma l'argilla deve essere portata a greificazione.

In generale le paperclay ritengono le proprietà di cottura dell'argilla di partenza.

Ricette personalizzate di paperclay

La maggior parte di argille sono idonee per la paperclay.

La formulazione personale della paperclay permette ulteriore controllo su preferenze e variabili come: disponibilità di materiali, scopi prefissati, caratteristiche della superficie, lavorabilità, attrezzatura del laboratorio, temperature di cottura, forni, condizioni climatiche, etc.

Per fare della paperclay granulosa aggiungere chamotte, sabbia o altro materiale non plastico alla ricetta. Le proprietà del colaggio sono ritenute e se la carta è sufficientemente fragmentata l'argilla può anche essere lavorata al tornio, anche se la rifinitura può presentare degli inconvenienti.

martedì 24 agosto 2010

crespine



Paperclay



Nei secoli passati le tecniche della ceramica, anche se molto lentamente, si sono sempre evolute e aggiornate con nuove scoperte e intuizioni. Ma è solo dal secolo scorso che una vera e propria rivoluzione ha coinvolto artisti, industria e ricercatori in modo massiccio moltiplicando enormemente le possibilità di espressione artistica.


Nella ricerca di nuove tecniche la paperclay è una novità interessantissima che apre possibilità, tecniche ed artistiche, finora inimmaginabili.


La paperclay è un miscuglio di argilla e polpa di carta o frammenti di tessuti vegetali


come il lino, il cotone etc..


Questo miscuglio ha alcune caratteristiche che lo differenziano dall'argilla comune.


E' più leggero, dal momento che la carta brucia; è più forte sia allo stato di durezza cuoio che asciutto; si fessura pochissimo e si ripara facilmente; l’argilla fresca può essere aggiunta ad un pezzo completamente asciutto o addirittura ad un pezzo biscottato.


L'argilla rinforzata con la cellulosa è un'eccellente materiale per pezzi grandi, sculture e piastre perché allo stato crudo ha una forza notevole e dopo cottura è leggera.


L'uso della paperclay è economico. Tutti i tipi di carta straccia e carta riciclata sono buoni materiali per essere mescolati con l'argilla. Materiali e consumo energetico sono ridotti, dal momento che la fibra di carta aggiunta all'argilla riempie la massa dell'impasto. La paperclay è inoltre molto tollerante a cambi di temperatura repentini, questo può tradursi in cotture più brevi e conseguente risparmio energetico.


Lavorare con la paperclay sembra quasi più spontaneo che con argille convenzionali. La paperclay resiste all'essicamento veloce senza incrinature o deformazioni. Oggetti grandi e sottili possono essere smaltati crudi e la cottura può iniziare anche se sono ancora bagnati.


La paperclay aiuta a risolvere molte costrizioni tradizionali e presenta un solo svantaggio nel fatto che, dopo cottura, la sua resistenza si riduce in proporzione all'ammontare di polpa presente nella ricetta.


Nell'impasto argilloso, la cellulosa porta l'acqua in tutta la massa argillosa e poi permette un essicamento uniforme.


La sottile struttura molecolare della polpa non interferisce con la struttura dell'argilla, ma offre un'incredibile flessibilità nella lavorazione.


Il 10% in volume di polpa in rapporto all'argilla è sufficiente a dare all'impasto le caratteristiche della paperclay. Percentuali maggiori si usano in pezzi medio-grandi per alleggerire ulteriormente l'oggetto.


Si possono usare percentuali anche oltre il 30% ma in questo caso è bene che l'argilla venga vetrificata in cottura ,altrimenti il prodotto potrebbe risultare troppo fragile.



Preparazione e uso della Paperclay



Se si agitano vigorosamente ritagli di carta straccia con dell'acqua calda ,


la carta si sfalderà in polpa soffice e le fibre di cellulosa si separeranno.


Ci sono due fondamentali tipi di carta con cui iniziare: carta da toilette se


siete di fretta o carta di giornale se c'è più tempo.


Carta non patinata e cartone possono essere fonti alternative.


Prendiamo un secchio e riempiamolo fino a ¾ con dell'acqua tiepida o calda e


aggiungiamo 2-3 rotoli di carta igienica. Dopo 1-2 ore, usando un mescolatore,


trasformiamo la carta in polpa. Se usiamo carta di giornale riempire i secchi


per 1/3 con nastri stracciati e riempire con acqua calda fino a ¾ dal bordo.


Aspettare 1-2 giorni e agitare.


Molte varietà di carta, così come molte varietà di argilla, sono idonee per la


produzione di polpa da impiegare nell'impasto.


Ogni carta avrà dei tipi di cellulosa leggermente diversi.


Agitare la carta con l'acqua al punto che il tutto sia simile a una zuppa acquosa. Quando lo spappolamento è completo, la polpa galleggiante darà l'idea di nuvole e sarà soffice al tatto, come cotone bagnato. Se ad un certo punto, pur mescolando, la carta non si scioglie più, si provi ad aggiungere dell'altra acqua.


In alcuni casi, anche se ci sono queste soffici nuvole e nessuna evidenza di piccoli pezzi di carta non sciolta, questi possono apparire in un secondo momento.


Le paperclay migliori sono quelle che non hanno segni visibili di cavità prodotte da carta bruciata in cottura.


Non lasciare la polpa nell'acqua per più di qualche giorno altrimenti si svilupperanno muffe e odori sgradevoli.


Se si pensa di utilizzare la polpa nell'arco di una o due settimane, alla polpa ben sciolta aggiungere del disinfettante


(non candeggiante). Questa aggiunta anche se non lo eleminerà, certamente rallenterà il processo di formazione di muffe e funghi.


Ridurre l'argilla in barbottina della stessa consistenza della polpa.


Mescolare la polpa e la barbottina il più uniformemente possibile.


Il motivo per cui si usa la barbottina è quello di riuscire a racchiudereogni minima parte


di cellulosa con un velo di argilla.


Il miscuglio ottenuto viene poi disteso e lasciato ad asciugare fino al punto di consistenza desiderato per poter impastare.


Come già accennato, se si vuole di utilizzare la paperclay per una o due settimane si deve tenere presente che la cellulosa dopo qualche giorno, in relazione anche alle condizioni climatiche, comincia a marcire facendo diventare l'argilla nera.


Un buon accorgimento è quello di tagliare l'argilla in fette e farla asciugare.


Se asciutta la cellulosa non marcisce e quindi non produce nemmeno odori sgradevoli.



Cottura



Tutte le paperclay dovrebbero essere biscottate molto lentamente fino ai350-400 °C


per dare tempo alla cellulosa di bruciare completamente fino ad una temperatura


minima di 1000°C e tenute a questa temperatura per almeno mezz'ora.


Le paperclay per bassa temperatura (900-1150°C) non vetrificando non dovrebbero


avere una percentuale di polpa superiore al 30%.


Le paperclay per alta temperatura (1150°C e oltre) possono contenere una


percentuale maggiore di polpa ma l'argilla deve essere portata a greificazione.


In generale le paperclay ritengono le proprietà di cottura dell'argilla di partenza.




Ricette personalizzate di paperclay


La maggior parte di argille sono idonee per la paperclay.


La formulazione personale della paperclay permette ulteriore controllo su preferenze e variabili come: disponibilità di materiali, scopi prefissati, caratteristiche della superficie, lavorabilità, attrezzatura del laboratorio, temperature di cottura, forni, condizioni climatiche, etc.


Per fare della paperclay granulosa aggiungere chamotte, sabbia o altro materiale non plastico alla ricetta. Le proprietà del colaggio sono ritenute e se la carta è sufficientemente fragmentata l'argilla può anche essere lavorata al tornio, anche se la rifinitura può presentare degli inconvenienti.