venerdì 27 agosto 2010

pablo neruda corpo di donna



Corpo di donna...


Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,


assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.


Il mio corpo di rude contadino ti scava


e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.



Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli


e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.


Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,


come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.



Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.


Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.


Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!


Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!



Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.


Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!


Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,


e la fatica rimane, e il dolore infinito.



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